LA VITA IN PERPETUO CAMBIAMENTO
“Il cambiamento è una porta che si apre solo dall’interno” . Tom Peters
Narra una leggenda che la Dea finlandese del Sole, Paivatar, fu rapita da una strega e chiusa in una gabbia all’interno di una caverna. A sorvegliare la sua prigionia la strega pose i suoi figli e dei serpenti. Il mondo cadde nell’oscurità totale. La natura non produceva i suoi frutti e gli uomini pregavano gli Dei supplicandoli di aiutarli.
Allora la Dea iniziò a cantare e la sua melodia fu udita da un giovane menestrello che, insieme ad un fabbro era stato scelto dagli Dei per salvare Paivatar.
Il canto di Paivatar
“Io sono la Dea del sole.
Nessuno mi ha rapito, nessuno mi ha rinchiuso. È stata una mia scelta.
Ho tolto a voi la luce perché possiate scoprire la vostra.
La mia prigione non é reale. La vostra lo è.
Siete figli della mia luce e non la riconoscete. Eppure ogni giorno sono stata li, ad abbracciarvi, ad amarvi, a sostenervi. A darvi il mio amore. Vi ho osservato. Ciechi e ignari.
Di voi stessi e dei doni che avete. Della luce che avete.
Ora, per ritrovare me, dapprima cercate voi stessi, imparate ad apprezzare ciò che avete, conoscendone l’assenza. Io canterò. A voi la scelta.”
Quale canto, che giungendo alle orecchie può scuotere a tal punto da indurre l’umanità ad uscire da una gabbia? Solo una canzone d’amore.
Un amore vero, percepito nel profondo, può far leva sul desiderio di trasformare la propria vita. Quello stesso amore può trovare le risorse per contrastare le trappole sottili e raffinate che l’ego tende alla materia.
La resistenza al cambiamento è quell’inganno inconscio che ci blocca nella nostra zona di confort, un confine mentale circondato da alte mura costruite sulla paura, sull’insicurezza, sull’inferiorità, sul senso di colpa che diventano sempre più spesse e robuste man mano che lo schema dei nostri pensieri si adegua a queste verità distorte. Il cambiamento richiede l’impegno per alterare la nostra routine e il nostro mondo interiore, così come aprirsi al nuovo e sfidare se stessi. Se non si trova una forte motivazione, cambiare può causare timori.
La vita stessa è istante in perpetuo cambiamento. Schopenhauer lo disse: “Il cambiamento è l’unica cosa immutabile”. E’ fondamentale prenderne atto, per accettare il cambiamento e affrontare le trasformazioni senza compromettere troppo il nostro equilibrio. Quando qualcuno resiste al cambiamento è perché ci sono diversi ambiti, della personalità, del vissuto o della situazione attuale che sussistono irrisolti. In questa prospettiva, la resistenza al cambiamento personale diventa un’occasione formidabile per guardare dentro di noi.
Il canto di Paivatar ci insegna che l’unica vera prigione è quella che costruiamo intorno a noi. Ma i condizionamenti e le credenze distorte ci impediscono di vedere le sbarre, rendendoci ciechi.
A volte ne siamo ignari, a volte ne siamo consapevoli, sempre però la paura frena e l’ego fornisce gli alibi. Quindi si rimane fermi nel timore dell’ignoto quando in realtà tutto è in costante movimento, in continua trasformazione.
Guardiamo la totalità del beneficio, non il frammento.
A volte basta un po’ di audacia. A volte è sufficiente essere curiosi. Ma il più delle volte è l’ incredibile atto d’amore a muovere il proprio mondo.
N.d.A
Il canto di Paivatar contenuto in questo articolo è frutto della mia creatività. Pertanto va inteso come una lirica nata dalla mia personale ispirazione e non un testo legato alla mitologia finlandese.