SESSIONE CON PAPA'
“Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare” (Socrate)
Ho trascorso le vacanze di Natale a casa con i miei genitori, con grande piacere da parte di tutti.
Nella mia famiglia c’è sempre stata conversazione e partecipazione delle rispettive vite, con interesse e ascolto.
In fondo, posso dire che la propensione ad ascoltare è nata all’interno delle mura domestiche.
I miei genitori sono sempre stati attenti alla mia carriera scolastica e professionale, perciò quando li ho informati che avrei studiato per diventare Life coach, sono rimasti tanto contenti quanto perplessi. Cosa significa studiare per diventare Life coach? Domanda legittima.
Perciò, durante un momento di relax davanti al camino, papà mi ha posto nuovamente la domanda:” In pratica, che lavoro fai?”
In pratica papà, aiuto le persone a pensare, a essere se stesse, a credere in se stesse e a realizzare i loro desideri, facendo domande mirate, senza giudizio.
Vuoi essere per un momento il mio coachee? Simuliamo una seduta.
Mio padre ha 85 anni, è dinamico, frizzante e molto curioso, quindi ha accettato subito.
Gli chiedo qual è la frase della sua vita. Mi guarda. I suoi occhi indicano il passaggio dal pensare al trovare ciò che gli ho chiesto.
E’ la frase di mio nonno. Si papà, è l’eredità verbale che ci ha lasciato tuo nonno, il mio bisonno e che ha risuonato nelle nostre orecchie in varie occasioni; un’ eredità non richiesta e non voluta, perché riguardava solo lui, la sua esperienza e il suo vissuto.
Come ti fa sentire , nel profondo questa frase?
Spaventato e indeciso. E’ una frase catastrofica, che mina ogni slancio,io lo so bene, perché ha gravato su di me finchè io ho deciso che non mi riguardava.
E se invece, al contrario ti avesse trasmesso una frase, del tipo “ Ciò che tocco si trasforma in una miniera d’oro, come ti fa sentire”?
Papà ascolta la frase che pronuncio, lo vedo mentre la respira, mentre l’assapora, mentre la fa sua. Si illumina.
MI FA STAR BENE! Mi fa sentire grande e potente.
Certo che si papà. Hai portato sulle spalle un fardello come un macigno senza che ti appartenesse, assolutamente infondato.
Papà, quale frase è nelle tue corde?
La tua!
Si papà, stavolta hai scelto cosa pensare liberamente perché hai compreso la differenza.
Ecco, questo, in breve è il lavoro che svolgo. Un lavoro che mi piace e che appassiona, che mi da gioia .
Mi piace, è bello, ora ho capito. E mia madre, in cucina, asserisce sorridendo.
Sono una figlia fortunata. Perché i miei genitori mi hanno sostenuta, e ostacolata.
E sopratutto per questo che sono loro grata, e sono grata a me stessa perché i divieti di ieri sono state le basi del mio libero pensiero e della mia libera scelta: mi hanno resa la donna che sono oggi.