Consapevolezza e autostima con la principessa Trivulzio di Belgioioso (1808 - 1871)
“Mia cara Cristina, amica illuminata,
mi trovo a scrivere questa mia, col cuore pieno di dolce nostalgia.
Ricordo ancora il nostro incontro. Era una sera di febbraio quando un illustre erudito ti presentò come una delle donne più importanti del Risorgimento italiano. Con stupore mi sono chiesta come mai una figura di spicco come la tua non fosse citata nei libri di storia, alla pari di Mazzini, Cavour, Cesare Balbo.
Comprendo solo ora, tuttavia, che il tuo ruolo in quel contesto è davvero riduttivo. Tu sei molto più che una patriota, una rivoluzionaria. Sei una scrittrice, una giornalista. Una filantropa. Una benefattrice. Definirti è come limitarti.
Hai vissuto pienamente ogni evento, dalle 5 Giornate di Milano dove hai guidato la “Divisione Belgiojoso”, alla collaborazione con la Repubblica romana, dove hai creato organizzandolo, il corpo delle infermiere.
Tu sei una vera riformatrice. Ingegno puro.
Non ti sto celebrando, cara amica. Mi conosci da tempo e sai quanto sono obiettiva. In fondo hai voluto fortemente essere parte della mia vita, questo mi lascia pensare che conoscevi la mia anima prima che io vedessi la tua.
Io ti sto riconoscendo.
Riconosco il tuo valore e i tuoi meriti, da donna a donna. Sei tu che hai creato le scuole per i bambini, figli di contadini, finanziando i progetti con il tuo stesso denaro. Sei una forza della natura! Nulla ti ha fermata, niente ti ha spaventato. Sei un esempio di determinazione e altruismo. Ribelle e anticonformista. Fedele ai suoi ideali di libertà e uguaglianza.
Mi hai aperto gli occhi mia cara amica, e in un batti baleno, hai dissipato il velo della paura. Tu hai dato valore al tuo ruolo di donna, di madre, di italiana. E hai dimostrato che questi ruoli, seppur osteggiati non ti hanno impedito di perseguire i tuoi sogni più elevati. Tu non hai mai piegato la testa neanche alla povertà, l’hai conosciuta e vissuta. E non ti sei arresa ad essa. Ti sei armata, di fucile prima, di carta e penna dopo. Hai combattuto in prima linea e sfidato con le tue parole e la tua sagacia gli stessi patrioti. Sei stata diffamata e infangata. Esiliata. E mai arresa.
Permettimi di dirti quanto stimo la tua persona e la tua nobile umiltà.
Nulla in te è vanagloria.
Tu sei una bandiera, un vessillo. Tu sei un capolavoro del divino. Tu sei l’esempio di ciò che ogni donna può fare, se solamente credesse in se stessa.
Ricordami ancora come ci sei riuscita, questa è la mia preghiera.
Tua Caterina, Life coach nel 2021.”
“Mia preziosa amica, Caterina carissima,
Mi emoziona sapere quanto affetto anima il tuo cuore per me, totalmente ricambiato. E mi sorprende, tuttavia constatare quale fervente ammirazione io abbia suscitato agendo come ritenevo giusto fare , in quel preciso momento. Se ritieni eroico l’ interfacciarsi con le vicissitudini della quotidianità, ebbene, il mio vissuto lo è. Come quello di chiunque combatta la sua personale battaglia contro ogni tipo di avversità. E’ sperimentato in più occasioni nella propria vita. Tu stessa me lo testimoni, via via ogni volta che ci siamo scambiate racconti. Forse, anche tu , non realizzi che in quel momento, stai esprimendo la tua eroicità. Perché, neanche tu permetti che si scelga al tuo posto.
Ecco cosa ho fatto, cara amica: ho creduto in me stessa. Ho capito che se non avessi deciso io per me, l’avrebbe fatto qualcun altro. Non mio padre, che non ho avuto la gioia di incontrare, ma la famiglia, la società,le tradizioni, mio marito. E io ho una vita sola per consentire a chi non mi interroga sui miei desideri e non conosce i miei sentimenti di disporne senza diritto alcuno. Ho individuato di volta in volta, in base alle necessità del momento, gli obiettivi da raggiungere e li ho portati a termine. E mentre tu mi parli di esempio straordinario, c’è chi ha visto solo una condotta scandalosa nelle azioni della principessa Belgiojoso. Ma tu mi insegni che la storia la scrivono i punti di vista, in base all’angolazione da cui la si osserva.
Ho avuto paura? Si! …e quanta ! Tanta e abbastanza da bloccarmi, da fermarmi, da farmi tacere. Da piegarmi agli eventi, alle leggi, alle persone.
Ho vacillato? Si !Ogni volta che stavo per prendere una decisione.. In fondo è più facile vivere in balia degli eventi, farsi comandare e dominare, piuttosto che creare la propria realtà.
Ho pagato, ho sofferto,ho pianto, mi sono sentita sola, senza appoggio tantomeno sostegno? Si, ma , cara ne è valsa la pena,… si, è cosi.
In cuor mio , non ho fatto nulla di straordinario, se non vivere la mia vita in maniera autentica. Forse lo straordinario risiede proprio in questo. E anche tu lo stai facendo, mia preziosa amica di penna.
Ti segnalo una mia iniziativa. Te ne faccio dono. So che la apprezzerai e la diffonderai perché ti sta a cuore, come a me. Per te e per le generazioni a venire sia pura coscienza.
Nel primo numero della rivista "Nuova Antologia", su richiesta del mio vecchio amico Terenzio Mamiani ho pubblicato il saggio "Della presente condizione delle donne e del loro avvenire" che si conclude con queste parole:
"Vogliano le donne felici ed onorate dei tempi avvenire rivolgere tratto tratto il pensiero ai dolori ed alle umiliazioni delle donne che le precedettero nella vita, e ricordare con qualche gratitudine i nomi di quelle che loro apersero e prepararono la via alla non mai prima goduta, forse appena sognata felicità!"
Ti abbraccio
Cristina di Belgiojoso, precorritrice di battaglie di quotidiana attualità”